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Fadda

 

Emanuele Fadda insegna filosofia del linguaggio e semiotica all’Università della Calabria. Semioticamente bigamo, è un saussuriano curioso del nonverbale, e un peirceano che ama la linguistica. Per questo cerca di ripensare alcune delle nozioni classiche della semiotica (come arbitrarietà o iconismo) al di là della vulgata, e agganciandole al pensiero dei padri fondatori. Si rifiuta ostinatamente di declinare la parola ‘linguaggi’ al plurale, perché pensa che ciò conduca inevitabilmente a dare troppo poca importanza al linguaggio (o troppa – il che è lo stesso). In questo senso, la cosa che gli interessa di più del linguaggio sono i suoi limiti, ma non è wittgensteinianamente convinto che il nostro mondo finisca con essi: piuttosto, va alla ricerca di cosa non è ancora linguaggio, e di ciò che non è più (solo) linguaggio.

 

Testi su musica e/o esperienza

Alcmane e la pernice. Note su vocalità e iconismo (“De musica” 13, 2009)

Spunti peirceani per una semiotica del dettaglio in musica (in Contessi, Mazzeo, Russo, a cura di, Linguaggio e percezione, Carocci 2002)

Le forme della primità (“Rivista italiana di filosofia del linguaggio” 7/1, 2013)

Peirce (Carocci 2013)