Pollentia - Urbs Salvia. Scavi e ricerche nell'area forense
Le Marche sono il primo contesto di riferimento scientifico per gli scavi archeologici dell’Ateneo, a partire da quello di Pollentia-Urbs Salvia, avviato all’interno del Parco archeologico statale di Urbs Salvia su concessione del Ministero dei Beni e le Attività Culturali (MIBACT), giunto nel 2023 alla sua ventinovesima campagna, e realizzato grazie alla stretta collaborazione con la SABAP Marche Sud, con la Direzione Regionale Musei Marche (DRM) e agli stretti e fecondi rapporti con le istituzioni locali, a partire dal Comune di Urbisaglia.
Il progetto, diretto dal 1995 dalla Prof.ssa Giovanna M. Fabrini e dal 2014 dal Prof. Roberto Perna, si articola con un approccio globale all’archeologia dei paesaggi ed interessa sia il territorio della colonia sia l’area urbana.
Tale approccio ha consentito l’applicazione di tutte le più moderne tecnologie declinate nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio archeologico, configurando Pollentia-Urbs Salvia come il principale e più antico scavo didattico dell’Università di Macerata.
La città romana è oggi uno dei più significativi siti archeologici dell’Italia centrale e le indagini, stratigrafiche, i survay nel territorio, le prospezioni geofisiche nell’area urbana e lo studio architettonico dei monumenti condotti dall’Università di Macerata hanno consentito di delinearne le caratteristiche topografiche, architettoniche e storiche, in senso sia diacronico sia sincronico.
Le ricerche hanno infatti portato in luce le tracce delle principali fasi di vita che partono dal villaggio (conciliabulum) formato dai primi cittadini romani arrivati in forma sparsa, passano attraverso la fondazione della colonia graccana alla fine del II sec. a.C. e si concludono con la riorganizzazione urbanistica della città che, progettata alla fine dell’età augustea, si realizza sostanzialmente tra l’età tiberiana e quella claudia.
Di quest’ultima fase, con un taglio che potremmo definire sincronico, si conservano e sono visitabili tutti i principali monumenti pubblici, anche questi oggetto, dal 1995, degli scavi e delle ricerche dell’Università di Macerata: le mura, il teatro, il complesso tempio-criptoportico con il tempio della Salus Augusta, l’anfiteatro, il foro ed elementi e strutture che caratterizzavano la panoplia urbana.
Le indagini stratigrafiche si sono concentrate fin dall’inizio in particolare nel complesso tempio-criptoportico e solo successivamente nell’area del foro. Del primo è stata indagata la struttura delle gallerie seminterrate, riccamente decorate con pitture di III stile pompeiano, oltre che gli spazi esterni dove è stata riportata in luce la viabilità e il cd. Edifcio delle acque.
Nel foro sono stati, integralmente o parzialmente, indagati tre lati e le ricerche si sono più recentemente concentrate nel lato nord, nell’ambito della quale si stanno indagando i livelli connessi alla fondazione del primo insediamento, il conciliabulum, fortemente legato alla Salaria Gallica, asse di sviluppo sud-nord sul quale i Romani hanno impostato la conquista del territorio dei Galli Senoni. Si tratta di un villaggio dal forte carattere artigianale del quale sono venute in luce sia un’area occupata da fornaci, sia una forgia.